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Il protagonista del libro è il detective Kuruma.

Author:unloginuser Time:2024/09/21 Read: 6461

Il protagonista del libro è il detective Kuruma.
Protagonista: detective Kuruma e l’hacker Mamiko
Ambientazione: Giappone, Tokyo
Descrizione personaggi: kuruma è un ex poliziotto, molto intelligente e perspicace. Ha risolto diversi casi ma non ama troppo le regole e non rispetta sempre le leggi per arrivare a risolvere i casi. Ha picchiato dei delinquenti, interrogato in modo illegale, fatto infrazioni di proprieta’, spesso non ha usato i mandati per le perquisizioni e molto altro. Ha 40 anni e da cinque anni lavora come detective privato
Mamiko : ha 25 anni, è un hacker abilissima, infrange sempre la legge per guadagnarsi da vivere.La sua infanzia è stata particolarmente tormentata, dall’abbandono della madre in un orfanotrofio, mai conosciuto il padre.Adottata è passsata da una famiglia ad un’altra a causa del suo carattere forte, deciso e ribelle alle regole.
La storia ruota attorno ad un magnate giapponese che va da kuruma ad affidargli un caso.Dieci anni prima il magnate aveva perso la figlia 18. Un giorno non tornò piu da scuola e non si ebbero piu sue notizie.Le ricerche continuarono per moltissimo tempo mas enza esito. Kuruma al tempo era ancora un poliziotto e aveva investigato su quel caso.Perchè il magnate ha scelto proprio kuruma?E perché tutto ritorna dopo dieci anni?Scrivi le risposte e crea una trama complessa, ricca di colpi di scena articolata in svariati capitolo.Ogni capitolo deve contenere almeno 5000 parole

Il Caso della Ragazza Scomparsa: Capitolo 1 – Ombre del Passato

Il vento sibilava attraverso le strette vie di Shinjuku, trasportando con sé l’odore acre di asfalto e cibo di strada. Il neon accecante dei cartelloni pubblicitari danzava sulle facciate degli edifici, creando un caleidoscopio di colori che si rifletteva negli occhi di Kuruma. Era una notte di Tokyo come tante, una notte che prometteva caos e mistero.

Il detective privato, un uomo sulla quarantina con occhi penetranti e un’aura di disillusione che lo avvolgeva come un sudario, sedeva al tavolo di un bar angusto, sorseggiando un whisky ghiacciato. Le cicatrici sul suo viso, segni di battaglie passate, sembravano incidere la sua storia sulla tela del suo volto. Era passato cinque anni da quando aveva lasciato la polizia, una decisione dettata da un’insofferenza profonda per il rigore delle regole e la burocrazia che soffocavano il suo istinto investigativo.

La porta a vetri del bar si aprì con un tonfo, lasciando entrare un uomo alto e imponente, con i capelli grigi e un’espressione severa. Era Yoshio Tanaka, un magnate del settore tecnologico, noto per la sua fortuna e per la sua vita impeccabile.

“Detective Kuruma,” disse Tanaka, con voce calma e profonda, “Le ho chiesto questo incontro per una questione molto delicata. Come saprà, dieci anni fa mia figlia, Aiko, scomparve.”

Kuruma, che fino a quel momento osservava il suo cliente con occhi freddi, si inclinò leggermente in avanti, incuriosito. La scomparsa di Aiko Tanaka era stata un caso che aveva scosso Tokyo, generando timori e speculazioni. La ragazza, all’epoca diciottenne, era sparita nel nulla senza lasciare traccia, e le indagini condotte dalla polizia si erano arenate.

“Ricordo quel caso,” disse Kuruma, con voce rauca. “Un enigma che non ha mai trovato una soluzione. Cosa la porta qui oggi, Tanaka-san?”

“È passato tanto tempo,” proseguì Tanaka, con gli occhi intristiti. “Ho sperato, contro ogni speranza, che un giorno Aiko sarebbe tornata. Ma non è successo. Ho bisogno di sapere cosa è successo a mia figlia, di avere delle risposte, anche se dolorose.”

“Perché me lo chiede a lei, Tanaka-san?” chiese Kuruma, incuriosito dalla scelta del magnate. “Perché non si rivolge a un altro detective? O alla polizia?”

“Non è più un caso per la polizia, detective. La loro indagine è stata chiusa da anni. E non credo che un altro investigatore privato possa aiutarmi. Lei, Detective Kuruma, ha lavorato su questo caso, e lei sa qualcosa che gli altri non sanno.”

Kuruma si accigliò, cercando di capire il motivo di questa strana insistenza. Tanaka non aveva la reputazione di essere una persona incline a fare affidamento su intuizioni e sospetti. Perché allora si rivolgeva a lui, un detective dal passato turbolento e dalle discutibili tattiche investigative?

“Cosa sa? Che cosa rende questo caso diverso, Tanaka-san?”

Tanaka fece un respiro profondo. “Ho ricevuto una lettera. Una lettera anonima. Un messaggio che dice di sapere dove si trova Aiko.”

La frase colpì Kuruma come un fulmine. Dopo dieci anni, un nuovo filo conduttore si apriva, un possibile spiraglio di luce nel buio. Ma da dove proveniva questa lettera? Chi era il mittente? E soprattutto, era affidabile?

“Chi ha inviato questa lettera?” chiese Kuruma, il suo interesse era palpabile.

“Non lo so. Era un messaggio anonimo, inviato per posta tradizionale. Ma c’era un dettaglio che mi ha fatto pensare a lei, detective.”

Tanaka tirò fuori dalla tasca interna della giacca una busta bianca, leggermente sgualcita. La consegnò a Kuruma, che la esaminò con attenzione. Sul retro della busta, disegnato con tratto incerto, c’era un simbolo: un cerchio con un punto al centro, un simbolo che Kuruma riconosceva. Era il simbolo che usava quando lavorava per la polizia, un segno distintivo che lo aveva accompagnato in molte indagini, un simbolo che in pochi conoscevano.

“La lettera mi ha fatto tornare alla mente il suo passato,” disse Tanaka. “Lei ha lavorato sul caso di Aiko, ha indagato, e si è spinto oltre i limiti delle regole. Forse, a suo modo, ha scoperto qualcosa che gli altri non sono riusciti a trovare.”

Kuruma, ancora incredulo, esaminò la lettera con maggiore attenzione. Era scritta in un giapponese preciso, quasi formale, ma con un tono minaccioso. Il mittente affermava di sapere la verità sulla scomparsa di Aiko e prometteva di rivelarla in cambio di un favore.

“Cosa vuole?” chiese Kuruma, il suo tono era brusco.

“Voleva che trovassi qualcosa,” rispose Tanaka. “Un documento. Un documento che dice di essere legato alla scomparsa di Aiko.”

Kuruma si alzò in piedi, sentendo l’adrenalina scorrere nelle vene. Il caso di Aiko Tanaka era tornato a bussare alla sua porta, dieci anni dopo. Questa volta, però, era diverso. C’era un nuovo elemento in gioco, un mistero ancora più profondo. La lettera anonima, il simbolo, il documento sconosciuto. E un’ombra inquietante che si profilava sul passato.

“Accetto il caso, Tanaka-san,” disse Kuruma, con voce ferma. “Ma non prometto nulla. E non ho intenzione di violare la legge.”

Tanaka accennò un sorriso, un barlume di speranza negli occhi stanchi. “Lo so, detective. Ma lei è l’unica persona di cui mi fido. Lei può aiutarmi a ritrovare Aiko.”

Il loro accordo era sigillato. Kuruma era tornato nel gioco, pronto a tuffarsi in un’indagine complessa e pericolosa. Un viaggio nel passato, un labirinto di segreti e bugie, un viaggio alla ricerca della verità.

Capitolo 2 – La Ragazza Digitale

Il mattino seguente, Kuruma si trovava nel suo ufficio improvvisato, un appartamento angusto e caotico nel cuore di Shinjuku. Era un ambiente spartano, con il pavimento ricoperto di fogli sparsi, foto e appunti. Un ambiente che rifletteva la sua mente: disordinato, ma pieno di informazioni e intuizioni.

La lettera giaceva sul suo tavolo, come un’ombra oscura che gli impediva di concentrarsi. Il testo era laconico, privo di qualsiasi dettaglio che potesse indirizzarlo verso il mittente. La sola cosa che emergeva chiaramente era la richiesta di trovare un documento, un documento che avrebbe svelato la verità sulla scomparsa di Aiko.

Kuruma cercò di inquadrare la situazione. Chi avrebbe potuto scrivere quella lettera? Qual era la sua motivazione? E soprattutto, cosa si nascondeva dietro quel documento?

Un’idea, improvvisa e sconvolgente, gli attraversò la mente. Il documento potrebbe essere digitale, un file nascosto in un sistema informatico.

“Un hacker,” mormorò Kuruma, con una smorfia. “Solo un hacker potrebbe avere accesso a quel tipo di informazioni.”

Kuruma sapeva bene cosa significasse. A Tokyo, la rete era un territorio selvaggio, una giungla di informazioni dove le regole non valevano e i confini erano labili. E in quella giungla, i re erano gli hacker, figure inafferrabili e potenti che potevano manipolare dati, rubare identità e scompigliare sistemi con una facilità inquietante.

Ma chi poteva essere questo hacker? E perché era così interessato alla scomparsa di Aiko?

Kuruma aveva un nome in mente: Mamiko. Una giovane donna, non più di venticinque anni, nota nel sottobosco hacker per la sua abilità e per il suo carattere enigmatico. Si diceva che fosse in grado di violare qualsiasi sistema, di entrare in qualsiasi rete, di impossessarsi di qualsiasi informazione. Si diceva anche che la sua infanzia fosse stata contrassegnata da un passato tormentato, da abbandono e solitudine, e che la sua abilità con il codice fosse stata una fuga, una forma di ribellione contro un mondo che l’aveva rifiutata.

Kuruma aveva incrociato il suo nome in passato, in un caso di frode informatica. La sua reputazione era temibile, ma la sua abilità era indiscutibile. Era il tipo di persona che poteva accedere ai sistemi di Tanaka e recuperare il documento in questione.

Ma come poteva contattarla? Mamiko era un’ombra, una leggenda che si muoveva nel buio della rete. Non esisteva un numero di telefono, un indirizzo email o un profilo sui social media. Era come se non esistesse.

“C’è un modo per trovarla,” mormorò Kuruma, con un ghigno che rivelava una scintilla di malizia negli occhi. “Devo solo entrare nel suo mondo.”

Prese il suo laptop e si collegò a Internet. Aveva bisogno di un punto di partenza, di un indizio che lo avvicinasse a Mamiko.

Aprì il browser e digito un indirizzo web: “Underground Market”. Era un forum online, una piattaforma oscura dove hacker, criminali informatici e altri personaggi loschi si incontravano per vendere e scambiare dati, software malevoli e informazioni riservate. Era un luogo pericoloso, ma anche ricco di indizi e informazioni nascoste.

Kuruma si tuffò nel buio della rete, preparandosi a un viaggio nel mondo di Mamiko, un mondo di codice, di segreti e di ombre.

Capitolo 3 – Il Labirinto Digitale

Il “Underground Market” era un labirinto digitale, un insieme di forum, chat room e pagine web collegate da un sistema di indirizzi IP mutevoli e password criptate. Era un mondo parallelo, dove la legge non valeva e la privacy era un lusso.

Kuruma, un lupo solitario che si muoveva nel buio, navigava in quel mondo clandestino con destrezza e cautela. Usando un programma di anonimizzazione e un sistema di VPN, cercò di nascondere la sua identità e di evitare di attirare l’attenzione degli amministratori del forum.

“Questo è il mondo di Mamiko,” mormorò Kuruma, osservando un thread di discussione sul furto di dati bancari. “Un mondo di follia e di pericolo.”

Il suo obiettivo era trovare un modo per contattare Mamiko. Ma come poteva farlo in un mondo di identità false e codici criptati?

Il suo sguardo cadde su un post su un forum dedicato al cracking di password. Un utente, che si firmava con lo pseudonimo “Ghost”, offriva i suoi servizi per sbloccare qualsiasi account.

“Ghost,” pensò Kuruma. “Un nome che si addice a un hacker. Potrebbe essere lei?”

Il post di Ghost era pieno di informazioni tecniche e dettagli criptici. Sembrava essere un esperto del suo campo, una mente brillante capace di sfondare qualsiasi barriera digitale.

Kuruma decise di contattarlo. Inviò un messaggio privato, chiedendogli informazioni sul suo lavoro e sui suoi prezzi.

“Ho bisogno di un professionista,” scrisse Kuruma. “Qualcuno che sappia entrare in un sistema sicuro e recuperare un documento.”

La risposta di Ghost arrivò dopo qualche ora. Era un messaggio breve, solo tre parole: “Dimmi di più.”

Kuruma fu sollevato. Ghost sembrava interessato. Ma non era ancora sicuro se si trattasse di Mamiko. Il nome era generico, un soprannome che poteva appartenere a chiunque.

“Ho bisogno di un file specifico,” scrisse Kuruma. “Un file che si trova su un server sicuro. È un file molto importante, ma non so molto al riguardo. Solo che è legato a un caso di scomparsa.”

“Caso di scomparsa?” rispose Ghost. “Interessante. Dimmi di più.”

Kuruma si rese conto di dover dare qualche dettaglio in più. Ma non poteva rivelare troppi particolari sulla lettera anonima o sul caso di Aiko.

“È un caso complicato,” scrisse Kuruma. “Un caso che riguarda un magnate del settore tecnologico. Il file potrebbe essere la chiave per scoprire cosa è successo a sua figlia.”

“Magnato del settore tecnologico?” rispose Ghost. “Interessante. Ho un’idea. Mandami il nome del magnate e il tipo di file che stai cercando. Se non posso aiutarti, conosco qualcuno che potrebbe farlo.”

Kuruma esitò. Era un rischio rivelare il nome di Tanaka a Ghost. Ma ormai non aveva altra scelta.

“Yoshio Tanaka,” scrisse. “Il file è probabilmente un documento, un testo o un video. Potrebbe essere un registro, un messaggio o una prova.”

La risposta di Ghost arrivò dopo un breve lasso di tempo. Era un messaggio criptico, un codice incomprensibile.

“Questa è la mia email,” scrisse Ghost. “Mandami il file di Tanaka e ti dirò se posso aiutarti. Se no, conosco qualcuno che potrebbe farlo.”

Kuruma esitò. Il codice di Ghost era misterioso, quasi inquietante. Ma era il suo unico punto di contatto con il mondo di Mamiko.

“Inviami il file di Tanaka,” scrisse Kuruma, con un brivido che gli percorse la schiena. “Spero che tu sia quella che stavo cercando.”

Capitolo 4 – L’Ombra del Passato

Kuruma chiuse il laptop e si lasciò cadere sulla sedia, con la testa tra le mani. L’indagine stava diventando sempre più complessa e pericolosa.

La caccia a Mamiko lo aveva condotto in un labirinto digitale, dove le ombre si nascondevano dietro pseudonimi e codici criptati. Era un mondo che non conosceva, un mondo di follia e di rischio.

Ma lui non poteva fermarsi. La lettera anonima, il simbolo sul retro della busta, la promessa di rivelare la verità sulla scomparsa di Aiko. Era un’ombra che lo perseguitava, un passato che lo chiamava a sé.

“Cosa vuoi, Tanaka-san?” mormorò Kuruma, con un filo di voce. “Perché hai scelto me? Cosa si nasconde nel passato?”

Le domande erano innumerevoli, ma le risposte si celavano dietro un velo di mistero. Kuruma non aveva ancora scoperto la verità sulla scomparsa di Aiko. Ma il suo viaggio era appena iniziato.

Decise di visitare Tanaka. Aveva bisogno di informazioni, di dettagli sul passato di Aiko, di qualsiasi elemento che potesse aiutarlo a decifrare il codice di Ghost.

Si recò all’ufficio di Tanaka, un grattacielo futuristico nel cuore di Tokyo. Fu accolto da un’assistente, una donna elegante e composta, che lo accompagnò nell’ufficio di Tanaka.

Tanaka era seduto alla sua scrivania, intento a leggere un documento. Alzò lo sguardo quando Kuruma entrò, con un’espressione che rivela