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Author:unloginuser Time:2024/09/28 Read: 1440

un origami ricevuto ogni anno da una donna è il mistero di questo libro.Perchè una volta l’anno riceve un origami?tutte le volte diverso?sempre la stessa data, il 21 ottobre.>La donna giapponese ha cinquantaanni, bellissima, sensuale, dal carattere forte.descrivila.ricca.lavora come manager di una nota catena di cosmetici giapponese

La piega del destino

Akiko Sato, cinquant’anni appena compiuti, era una donna che emanava fascino come una rosa in piena fioritura. I suoi occhi scuri, intensi come l’inchiostro di china, erano capaci di incatenare lo sguardo di chiunque. I suoi lineamenti delicati, modellati da anni di vita agiata e di attenta cura di sé, nascondevano un carattere d’acciaio. Akiko era il manager di una nota catena di cosmetici giapponese, una donna di successo, abituata a dominare le situazioni con la sua intelligenza acuta e la sua innata capacità di persuadere. La sua vita era una perfetta sinfonia di eleganza e raffinatezza, un’opera d’arte plasmata dalla sua stessa mano.

Ogni anno, come un orologio svizzero, il 21 ottobre arrivava puntuale un piccolo pacco indirizzato a Akiko. Era un rito immutabile, un appuntamento che non aveva mai mancato di presentarsi. All’interno, non fiori, non cioccolatini, ma un origami. Ogni anno diverso, un nuovo capolavoro di carta piegata con cura e maestria: una gru, un cigno, un drago, una farfalla, un fiore di loto.

La cosa strana non era tanto la presenza del regalo, quanto la sua natura enigmatica. Akiko non aveva amici, non aveva nessuno che avesse il vizio di inviare origami, eppure, anno dopo anno, la piccola opera d’arte sorgeva sulla sua scrivania, un enigma insolubile. Chi era il misterioso artista? Perché proprio lei? E qual era il significato di quel rituale silenzioso?

I suoi dubbi aumentavano con il passare degli anni. I suoi tentativi di scoprire l’identità del mittente erano stati vani. Nessun indizio, nessun biglietto, niente. Il pacchetto arrivava sempre con la stessa precisione, come se fosse stato inviato da un fantasma, una presenza invisibile ma tangibile nella sua vita.

Un giorno, Akiko decise di fare un passo audace. Scelse un origami a caso dalla sua collezione, un cigno bianco immacolato, e lo portò ad un esperto di arte giapponese. L’uomo esaminò con attenzione la piegatura, i dettagli, la carta stessa. “È un’opera di maestria,” disse infine, “una tecnica antica, complessa. Ma non ho mai visto nulla di simile. L’artista ha un talento straordinario.”

L’esperto notò un piccolo dettaglio, una piega anomala, quasi impercettibile, nascosta all’interno del cigno. “Questa piega,” spiegò, “è unica. È un segno, un codice. Potrebbe essere un messaggio nascosto.”

Akiko, con il cuore in gola, prese il cigno e lo esaminò a fondo. L’anomalia era così sottile da essere quasi invisibile, ma lì, nascosta tra le pieghe, trovò un segno, un piccolo simbolo inciso sulla carta. Era un ideogramma giapponese, un kanji. La sua mente si mise a lavorare freneticamente. Quel kanji… lo aveva già visto da qualche parte…

Con un balzo improvviso, la memoria le tornò. Era la firma di suo padre, un calligrafo di fama internazionale, scomparso alcuni anni prima in circostanze misteriose. La sua scomparsa era stata un mistero irrisolto, e Akiko aveva sempre avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di più, una verità celata che le sfuggiva.

Gli origami, il suo padre, il simbolo… tutti i pezzi del puzzle stavano finalmente trovando il loro posto. Ma chi era l’artista misterioso? E perché stava inviando questi messaggi? La risposta, Akiko lo sapeva, si celava all’interno di ogni origami, dietro ogni piega, in un codice che solo lei poteva decifrare.

L’enigma era diventato un enigma personale, un viaggio nel passato che avrebbe svelato i segreti di un passato sconosciuto e la verità sul destino che la legava al suo padre. E Akiko, con la sua determinazione e il suo coraggio, era pronta a scoprire la verità, qualunque essa fosse.