descrivi akiko a una sera di gala giapponese dove
Author:unloginuser Time:2024/09/28 Read: 4821descrivi akiko a una sera di gala giapponese dove alla fine viene premiata come la miglior manager della sua ditta per gli straordinari successi ottenuti
La Maschera di Jade
La luce soffusa della lanterna di seta proiettava ombre danzanti sulle intricate decorazioni della sala. Le risate sommesse dei commensali si mescolavano al suono melodioso del shamisen, mentre Akiko, elegantissima nel suo kimono di seta blu notte, si muoveva tra le persone con un sorriso discreto. Era la serata di gala organizzata dalla ditta per celebrare i successi dell’anno, e Akiko, la giovane manager che aveva guidato l’azienda a risultati straordinari, era la stella indiscussa.
La sua mente però, nonostante la sontuosa atmosfera, era altrove. Durante la serata, aveva notato un uomo in un angolo della sala, ossessivamente intento a osservarla con occhi penetranti. Era un uomo alto e imponente, con un viso severo e una maschera di giada verde che gli copriva metà del volto. La sua presenza inquietante la perseguitava come un’ombra.
Dopo il discorso del presidente, Akiko fu chiamata sul palco. In un silenzio quasi religioso, le fu consegnato il premio come “Miglior Manager dell’Anno”. Il suo cuore si gonfiò d’orgoglio, ma non poté fare a meno di avvertire un senso di inquietudine. Quel misterioso uomo era ancora lì, immobile e silenzioso, come un lupo che attende la sua preda.
Terminata la cerimonia, Akiko si ritrovò sola nella sala, il palco vuoto e deserto. Mentre stava per uscire, un tocco sulla spalla la fece sobbalzare. Era l’uomo con la maschera di giada.
“Complimenti, Akiko-san. Il premio è meritato,” disse l’uomo con voce profonda e roca.
“Grazie,” rispose Akiko, sentendosi a disagio. “Ma non le ho mai visto prima.”
“Non è importante,” replicò l’uomo, avvicinandosi a lei. “Io sono qui per farle un’offerta.”
Akiko sentì un brivido lungo la schiena. L’uomo tirò fuori un piccolo cofanetto di legno laccato. “Questo,” disse, aprendolo, “è un regalo. Un simbolo del mio rispetto per la sua intelligenza e il suo successo.”
Dentro il cofanetto, Akiko vide una piccola statuetta di jade. Era identica alla maschera che l’uomo indossava.
“Cosa vuole in cambio?” chiese Akiko, guardando l’uomo negli occhi.
L’uomo sorrise, un sorriso ambiguo che le fece rizzare i capelli. “Non è necessario alcun compenso, Akiko-san. Solo la sua collaborazione.”
Akiko si sentì intrappolata. L’uomo non le aveva spiegato niente, eppure lei sentiva che qualcosa non andava. Un’ondata di paura la pervase, un’intuizione che la mise in allerta. Questo uomo, con la sua maschera di giada e le sue parole enigmatiche, era una minaccia.
Il suo istinto le disse di scappare, di allontanarsi da quella situazione il più lontano possibile. Mentre l’uomo la fissava con sguardo minaccioso, Akiko afferrò la statuetta e, con un movimento rapido, gliela lanciò in faccia. Il suono del jade che si spezzava contro la maschera si propagò nella sala vuota.
L’uomo si portò una mano al viso, urlando di dolore. Akiko ne approfittò per scappare, correndo a perdifiato verso l’uscita.
La notte era buia e silenziosa. Akiko correva senza sosta, il cuore che batteva forte nel petto. Sapeva di essere in pericolo, ma non sapeva chi fosse l’uomo con la maschera di giada e perché la stava cercando.
Un senso di mistero aleggiava nell’aria. Akiko avrebbe dovuto scoprire la verità, qualsiasi essa fosse. Aveva bisogno di risposte.
La maschera di giada era solo l’inizio di una storia che, per Akiko, era appena iniziata.